La terza fase edilizia del vano S risale già all’epoca in cui le dimore signorili, eventualmente fortificate ma comunque isolate l’una dall’altra, lasciano il posto a una fortificazione unitaria (forse XV secolo inoltrato).
Viene eretto l’alto ma esile muro S24, fondato in parte sulla roccia affiorante, il quale doveva fare parte di un edificio di almeno due piani e costituisce ancora oggi il limite Est del vano S.

È probabile che risalga a questa fase il getto di S15, uno spesso strato di calce a pianta pressappoco rettangolare, con margini rialzati, che riveste una leggera depressione a conca al centro del vano S.
Al medesimo episodio edilizio risale anche l’abbattimento di alcuni conci (S19, S22), già facenti parte del muro S3, resosi verosimilmente necessario per pareggiare il suolo all’interno del nuovo edificio che stava sorgendo, dove i ruderi di S3 affioravano in modo più consistente in corrispondenza dello spigolo Nord-Est. Un lembo di limo sabbioso rosso, leggermente untuoso e tingente al tatto (S2), potrebbe essere il residuo di un battuto risalente a questa fase, costituito almeno in parte da materiale artificiale (tritume di laterizi).
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